I diritti nel piatto
|All’Expo Gate di Milano l’evento è “gustoso”, nello spazio di Coop Lombardia, Tessa Gelisio con tre bartender della Flair Academy, si spendono senza riserve: torta con banana radicchio e noci (qui la ricetta), cocktail preparati ad arte. Il pubblico apprezza, non solo perché fa caldo, non solo perché loro sono bravi, ma perché gli ingredienti sono speciali.
ORE 18: LO SHOWCOOKING E’ SOLIDALE
Per produrli, infatti, nessuno ha sfruttato nessuno. Anzi, quei succhi mescolati ad arte hanno generato lavoro dignitoso, il che non è frequente nel caso degli alimenti coloniali: succhi d’ananas, banane, cacao, tè, con tanti altri frutti da terre che l’Occidente saccheggia da secoli. Terre neanche poi tanto lontane, con la globalizzazione che accorcia le distanze e moltiplica gli scambi. Prodotti del commercio equo e solidale.
21 ANNI DI STORIA
In Italia ci sono arrivati nel 1995. Oggi sono commercializzati in molte catene della grande distribuzione, ma Coop è stata la prima a crederci, per vocazione. Il primo prodotto del commercio equo e solidale ad arrivare sugli scaffali è stato il caffè, all’epoca si chiamava “caffè della solidarietà”. E le vendite sono in crescita: “Più 10% nella linea Solidal, nel confronto con il 2015 – conferma Alfredo De Bellis vicepresidente di Coop Lombardia – e più del 35% delle vendite complessive di prodotti certificati Fairtrade in Italia, acquistati nei Paesi in via di sviluppo, senza la necessità di intermediari”. I consumatori apprezzano e ci sono scelte alimentari che diventano bandiere dell’etica. Basta pensare all’effetto “Olio di palma” sui consumi. “Da quando abbiamo riformulato la crema spalmabile – dice De Bellis – eliminando completamente il palma, le vendite sono cresciute in valore del 70% in soli sette mesi”.
1139 ORGANIZZAZIONI NEL MONDO
Sembra facile, ma il commercio equo e solidale è un sistema complesso. Sono 1139 le organizzazioni di agricoltori che, nel mondo, coltivano i prodotti della terra per sfuggire a miseria, e criminalità e per ottenere lavoro dignitoso, pagato in modo equo. A San Martin in Perù lavora Jorge Laimito Quispe, 20 anni fa in 27 soci (oggi sono 300). Hanno deciso di uscire dalla coltivazione della coca, per non essere più ostaggio del narcotraffico, in Perù, in quelle zone, la coltura della coca è atavica, ci sono contadini che non saprebbero coltivare altro. È molto forte il legame con l’Italia perché una grossa fetta della loro produzione arriva qui e viene trasformata per poi diventare cioccolato, che viene a sua volta esportato.
UNA CATENA VIRTUOSA E CONTROLLATA
Cacao e banane. Le banane sono forse il frutto più conosciuto, tra quelli del commercio Equo. Ma i numeri in Italia non sono lusinghieri anche se in continua crescita: se in Gran Bretagna 1 banana su 3 vendute è “virtuosa”, in Italia solo 1 su 100. Il principio su cui si basa questo sistema complesso di certificazione è però semplice: è il prezzo minimo che garantisce la copertura dei costi di produzione. Nei periodi in cui i prezzi mondiali sono bassi, questo è un meccanismo di sicurezza.
I vantaggi di questo modello produttivo sono molti:
- Chi produce sa quanto vale il proprio prodotto e così trattare meglio il prezzo.
- Gli attrezzi di lavoro sono acquistati in comunità.
- Gli agricoltori e le cooperative hanno accesso al credito
- Grazie allo scambio di informazioni, imparano gli uni dagli altri.
IL TE’ DELLE DONNE
L’uguaglianza fra i sessi è uno dei principi irrinunciabili di questa organizzazione, molte donne hanno così l’opportunità di entrare nel mondo del lavoro con un trattamento pari a quello dei maschi. C’è la storia delle donne che coltivano il tè Solidal, dai monti Nilgiri in India e quella di Zeddy Rotich, produttrice della Fairtrade Kabngetuny Women in Coffee di Kericho County, Kenya, che spiega come il lavoro dignitoso vada di pari passo con l’impegno ambientale.
CERCA IL MARCHIO
Ma come si essere sicuri che stiamo acquistando un prodotto equo e solidale? Cercate il marchietto Fairtrade. Accompagna sempre i prodotti Solidali. Una garanzia che quel circuito virtuoso di produzione delle materie che vi abbiamo raccontato sia rispettato.