Latte artificiale: ridurre i contaminanti

Da 0 a 6 mesi il latte per un neonato è l’unico nutrimento. Se la mamma non può allattare il suo bambino, ecco che entra in gioco il latte artificiale: la “giunta”. Che siano 30 grammi o 60 oppure l’intera poppata, un bebè in funzione del peso può consumare quantitativi di latte artificiale che a seconda della composizione possono essere potenzialmente pericolosi.

IL TEST DI ALTROCONSUMO

Lo rivela il test di Altroconsumo l’associazione di consumatori, condotto su 13 latti artificiali destinati ai bebè da 0 a 6 mesi. Le sostanze in questione sono il GE e il 3MCPD due sigle di cui abbiamo parlato a lungo contaminanti potenzialmente cancerogeni che derivano dalla presenza di oli vegetali, in particolare olio di palma, presenti nella loro formulazione. Contaminanti già messi all’indice dall’EFSA l’Autorità europea per la sicurezza alimentare che a maggio dello scorso anno ha reso pubblico uno studio condotto dai suoi esperti, denunciandone il rischio per la salute. I ricercatori, concludeva lo studio, mettevano l’accento soprattutto sul rischio per i bambini grandi consumatori di prodotti che contengono olio di palma e, appunto, i lattanti nutriti con latte artificiale. 

10 SU 13 SUPERANO I LIMITI 

Portati in laboratorio, obiettivo delle analisi era di verificare la presenza di 3MCPD e di GE: dieci campioni su tredici superano comunque il limite tollerabile di assunzione di 3MCPD, con valori di poco superiori alla dose giornaliera tollerata a valori 2-3 volte superiori in un caso, il test ha rilevato un tenore di 3MCPD quindici volte superiore al limite di sicurezza. Lo stesso prodotto che contiene contaminanti GE, sicuramente cancerogeni e genotossici cioè in grado di danneggiare il Dna, che invece non devono esserci e per i quali – concludono gli esperti di Altroconsumo – non si può dare per definizione una soglia di tolleranza. 

COME LEGGERE I RISULTATI

Per valutare l’esposizione dei neonati a queste sostanze, Altroconsumo ha diviso i lattanti per età e peso, ipotizzando per ogni prodotto la somministrazione della quantità giornaliera indicata sulla confezione. Il peso dei neonati (corrisponde al valore medio dei pesi di maschi e femmine situati al 50° percentile sulle curve di crescita standard indicate dall’Organizzazione mondiale della sanità) per il calcolo è di 4,2 kg (a 1 mese), 6,1 kg (a 3 mesi) e 7,2 kg (da 5 mesi). Per quanto riguarda l’esposizione ai 3MCPD il calcolo è stato fatto sul limite di sicurezza indicato da Efsa (0,8 microgrammi per chilo di peso corporeo). tabella latte

E LA COMMISSIONE EUROPEA CHE FA?

Un tema importante di salute pubblica, che la Commissione europea non sottovaluta e per il quale sta mettendo a punto una proposta di legge che definisca nuovi limiti sui contaminanti derivati dal processo di lavorazione in tutti gli oli vegetali e negli alimenti che li contengono.

Peccato però che la discussione sembra prendere una piega un po’ troppo orientata all’approvazione di limiti ancora troppo permissivi – sottolinea Altroconsumo -. L’ultimo documento che è stato oggetto di discussione da parte del comitato di esperti della Commissione, che all’estero è stato condiviso con le associazioni di consumatori, ma che da noi non è circolato (siamo riusciti ad averlo grazie alla collaborazione con le altre associazioni europee), propone nel latte artificiale per lattanti e nel latte di proseguimento limiti sulla presenza accidentale di 3MCPD e GE che non garantirebbero completamente i più piccoli. Applicandoli ai tre bebè del nostro scenario, nel caso in cui un bebé assumesse un latte con i 3MCPD al limite, la dose giornaliera tollerabile stabilita dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare risulterebbe superata di circa tre volte in tutte e tre le fasce d’età. Stesso discorso per i GE, che supererebbero di gran lunga il margine di esposizione indicato dagli esperti. Se questa proposta dovesse passare, quindi, i piccoli consumatori non sarebbero tutelati a dovere dal rischio di eccedere nell’assunzione di questi contaminanti. 

PRODUTTORI DISPONIBILI A MODIFICHE

Dopo la pubblicazione del test di Altroconsumo alcuni produttori hanno modificato o modificheranno a breve i loro ingredienti.

Ci fa piacere saperlo e ce ne prendiamo anche un po’ il merito – commenta Atroconsumo -, perché con il nostro lavoro siamo riusciti a sollecitare un cambiamento necessario, attivando un meccanismo virtuoso a beneficio di tutti. Perché non è nostra intenzione generare allarmismo ingiustificato tra le molte mamme che usano il latte artificiale: benché la presenza di queste sostanze nel latte non sia desiderabile e sia oggetto di attenzione, non bisogna pensare che esista una relazione automatica tra il consumo di questo alimento e la malattia tumorale.
Gli esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare, infatti, pur denunciando un possibile rischio, ribadiscono che non esistono ancora dati sufficienti sui meccanismi di genotossicità e cancerogenicità di questi contaminanti nell’uomo. Vogliamo tuttavia che si applichi il principio di precauzione e che i legislatori valutino con maggiore senso di responsabilità la soglia ammissibile di queste sostanze negli alimenti.

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