Merende indigeste, il test di Altroconsumo

“Non date ai bambini prodotti con olio di palma”. L’allarme, l’ultimo in ordine di tempo (abbiamo pubblicato di recente un aggiornamento sulle problematiche per la salute legate al consumo di olio di palma contenuto negli alimenti), arriva dall’associazione di consumatori Altroconsumo che ha analizzato 12 prodotti che rappresentano le categorie di alimenti segnalate dall’Efsa (Autorità per la sicurezza alimentare) come più a rischio per bambini e adolescenti.

I risultati dell’indagine dice Altroconsumo non sono confortanti: “Sono state trovate sostanze tossiche e anche potenzialmente cancerogene” si legge nell’articolo a firma Simona Ovadia. L’olio di palma dunque ancora una volta sul banco degli imputati, colpevole, per i procedimenti di raffinazione cui è sottoposto, e in funzione della quantità di acidi grassi saturi, di sviluppare sostanze contaminanti, in quantità 10 volte superiori a quelle di altri oli vegetali raffinati, come cocco, arachidi, colza, mais e girasole.

Una vera e propria bomba contro il grasso tropicale tanto amato dall’industria alimentare – si legge nell’inchiesta pubblicata sull’ultimo numero della rivista Altroconsumo -. E un preoccupante campanello di allarme per tutti noi consumatori alle prese con gli acquisti di tutti i giorni. Perché per quanto ci si sforzi in cerca di alternative più salutari, l’olio di palma è quasi dappertutto, non soltanto nelle merendine e nelle patatine, già di per sé alimenti non proprio consigliabili in una dieta equilibrata, ma anche in dadi da brodo, fette biscottate, gelati industriali e chi più ne ha, più ne metta.

Il caso più grave, dicono ancora gli esperti di Altroconsumo, è la presenza di olio di palma nei latti per l’infanzia, soprattutto perché fino a sei mesi di vita rappresentano, per il neonato che non è allattato al seno, l’unica fonte di alimentazione e in virtù del basso peso corporeo.

tabella altroconsumo

L’associazione di consumatori che invita a firmare la petizione, chiede al Governo che:

Si faccia promotore presso la Commissione UE di una norma che regolamenti la presenza dei contaminanti tossici riscontrati nelle analisi di Altroconsumo ed escluda la presenza di GE, sostanze cancerogene oggi presenti negli alimenti, dando concretezza ai nuovi limiti di sicurezza fissati dall’EFSA, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare.

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